CIDECI, SAN CRISTOBAL DE LAS CASAS A 6 Y 7 MAGGIO 2023

Al CCRI- CG del EZLN
Al Congresso Nazionale Indigeno, CNI-CIG
A Ma. de Jesús Patricio Martínez, Portavoce del CNI-CIG
Alla Carovana El Sur Resiste e all’ Incontro Internazionale
Agli Aderenti alla Sexta nazionale e internazionale   
Ai simpatizzanti dell’EZLN di Querétaro, Messico e del mondo
Ai popoli originari di Querétaro, Messico e del mondo                
All’Europa Indomita, Degna e Ribelle 
Ai Media Liberi, Indipendenti, Alternativi o come si definiscano. 

Come Commissione di Delegat3 del Congresso Nazionale indigeno-Consiglio indigeno di Governo, che ha partecipato alla Carovane El Sur Resiste, abbiamo visto, denunciamo e proponiamo quanto segue:

A partire dalla loro Resistenza e Ribellione, le nostre sorelle e i nostri fratelli zapatisti ci hanno messo in guardia e ci hanno avvertito che di fronte alla guerra e alla controinsurrezione che non sta attaccando e cercando di annientare solamente i popoli zapatisti, ma anche tutti noi che lottiamo contro il sistema capitalista, è urgente organizzarsi, difendere il nostro territorio, la nostra autonomia e la Madre Terra, vale a dire difendere la vita. E ci hanno avvertito: se non ci riusciremo, se non lo faremo, l'idra capitalista, con le sue molteplici teste portatrici di distruzione, raggiungerà ogni angolo dei nostri villaggi, delle nostre comunità, delle nostre famiglie, per portarci via terra, acqua e libertà. Tuttavia, la situazione è ancora più grave, a causa del fatto che esistono una serie di meccanismi di espropriazione del capitale che manipola la maggior parte dei media con campagne di stigmatizzazione in un primo momento, con accuse in un secondo e con agevolazioni per controllarci in un terzo; e quando non basta, culmina nella criminalizzazione, nell'esecuzione extragiudiziale, nella sparizione forzata di coloro che difendono il territorio e la vita, e persino nell'omicidio, come nel caso del nostro fratello Samir Flores Soberanes.

La disinformazione e il risultato di queste strategie di violenza capitalista e patriarcale, di sottomissione, repressione, espropriazione, sfruttamento e disprezzo, hanno generato un disarmo profondo negli animi degli esseri umani che abitano questo sud-est messicano, poiché gran parte della popolazione accetta questi mega-progetti di morte come opzione di vita e di conformismo. Sono arrivati ad accettare che avranno lavoro, fonti di reddito, e che saranno compresi all'interno del paradigma dello "sviluppo", mentre in realtà continueranno ad essere pedine, manodopera a basso costo e servi del capitalismo.

I mega-progetti del Tren Maya, del Corridoio Interoceanico e del Progetto Integrale Morelos, che vengono trattati come progetti separati, ora sappiamo apertamente che sono collegati a un progetto ancora più grande che comprende diversi Paesi stranieri, non solo il Messico, Per l'imposizione di quanto sopra, hanno messo a disposizione le forze armate in maniera sempre più intensa e violenta, in questo caso la Marina, l'Esercito, la Guardia Nazionale, i paramilitari, la polizia locale e statale e il crimine organizzato; come se non bastasse, hanno legalizzato l'espropriazione territoriale mediante le forze armate, motivando la loro presenza ai fini della sicurezza nazionale e della pubblica utilità.

Nel corso della Caravana El Sur Resiste ci siamo resi conto della necessità di un'autocritica individuale e collettiva, nel rispetto dei principi zapatisti del comandare obbedendo, soprattutto per quanto riguarda i processi di organizzazione e collettività.

In questo viaggio di 11 giorni della Caravana El sur Resiste, negli Stati del Chiapas, Oaxaca, Veracruz, Tabasco, Campeche, Yucatán e Quintana Roo, abbiamo sentito nel profondo del nostro essere dolore e rabbia. Ma oltre a questo, abbiamo visto una grande impunità del governo. Ma abbiamo anche visto la mancanza di processi organizzativi dei nostri popoli.

Osserviamo anche che i nostri fratelli e sorelle latinoamericani vedono violato il loro diritto al libero transito con questo pretesto, intensificando la militarizzazione con la guardia nazionale e l'esercito.

Rispetto a quanto detto proponiamo:

  • La commissione di delegati della CIG-CNI che ha viaggiato con la carovana El Sur Resiste è preoccupata per il disarmo della coscienza profonda che, dal fondo del nostro essere, ci fa sentire un tutt'uno con la natura, con l'universo, con ogni essere vivente di questo pianeta, la nostra madre terra, e rende alcuni esseri umani insensibili alle conseguenze che si verificano con la deforestazione, il saccheggio, l'inquinamento della terra, dell'acqua e dell'aria, quando si tagliano gli alberi, si bloccano i fiumi, si perdono intere comunità indigene nel mare a causa di questo disastro causato dai megaprogetti, chiamato riscaldamento globale, e in questo senso proponiamo un programma coordinato di emancipazione popolare e di formazione politica per la difesa del territorio da svolgersi in diversi territori e dandola priorità al lavoro con l'infanzia e le gioventù che sono maggiormente esposte al narcotraffico e alla psicologia della distruzione da parte della tecnologia.
  • Tessere reti rispettando forme e tempi. Organizzarci e camminare in basso e a sinistra, rispettando i principi zapatisti del comandare obbedendo.
  • Chiediamo la fine della repressione e della criminalizzazione delle comunità che abbiamo visitato durante la carovana El Sur Resiste e delle comunità che si organizzano e resistono in Messico.
  • Chiamiamo tutti i popoli, i quartieri, le colonie e le comunità della campagna e della città a continuare a organizzarsi, a continuare a tessere reti locali, nazionali e internazionali, a non svendersi, a non arrendersi e a non mollare, perché questa lotta non è persa, ma nemmeno vinta, e l'esempio lampante ne è il Progetto Integrale di Morelos, che ad oggi non è stato in grado di essere concluso e, in questo senso, continuiamo a ricordare che la responsabilità di difendere la vita è di tutti per il semplice fatto di essere nati su questo pianeta terra.  Chiamiamo a difendere ogni angolo di questo pianeta perché se un popolo perde, perdiamo tutti, se un popolo vince vinciamo tutti; perché questo sistema circolatorio planetario è collegato nella sua interezza con ogni spazio, ogni angolo, ogni essere umano e quindi ogni popolo, quindi è necessario che nessuna lotta sia isolata; fuori i megaprogetti di morte, no al progetto integrale Morelos, no al Tren Maya, no al Corridoio Interoceanico, no alle imprese immobiliari.
  • Chiediamo ai popoli di continuare a rafforzare le nostre assemblee, comunità e organizzazioni per continuare a sanare il tessuto sociale che il sistema capitalista patriarcale viola sistematicamente con le sue briciole, e per...

Per quanto possibile, realizzare  azioni:

  • Nell'ambito delle azioni e degli accordi approvati nella Seconda Assemblea Nazionale per l'Acqua e la Vita tenutasi nella comunità originaria di Santiago Mexquititlán nel febbraio 2023, e invitandovi a partecipare alla terza Assemblea Nazionale per l'Acqua e la Vita, proposta per il mese di agosto nelle comunità di Xochimilco.

Vi ringraziamo per esservi uniti a noi e per aver fatto vostre le seguenti richieste: 

  • Chiediamo la cessazione dell'assedio militare e paramilitare contro le comunità zapatiste e chiediamo che l'esercito ritorni nelle proprie caserme. NO ALLA MILITARIZZAZIONE DEI NOSTRI TERRITORI
  • Stop all'estrazione mineraria a Cuentepec Morelos e Tetlama Morelos come in tutte le nostre terre messicane.
  • Stop alle vessazioni, alla stigmatizzazione e alla criminalizzazione contro la comunità indigena di Santiago Mexquititlán, stop all'espropriazione dell'acqua da parte di cisterne e condutture. Stop alle sanzioni illegali e alla criminalizzazione dei difensori dei diritti indigeni.
  • Denunciamo l'aumento delle molestie, della sorveglianza e della persecuzione politica contro le comunità e i villaggi visitati dalla carovana Sur Resiste, la libertà per i prigionieri politici e esigiamo giustizia per le esecuzioni extragiudiziali per chi difende la terra e la vita.
  • Rilascio incondizionato ed eliminazione dei 14 mandati di arresto contro i detenuti dell'accampamento "Tierra y Libertad".
  • Libertà per i prigionieri politici di ELOXOCHITLAN Oaxaca.
  • Libertà per Manuel Gomez, base di appoggio zapatista, imprigionato e torturato ingiustamente.
  • Giustizia per Bety Cariño e Samir Flores.
  • Trasferimento immediato e dignitoso della comunità di El Bosque, in Tabasco, nel rispetto del loro stile di vita e della loro cultura.
  • Esigiamo che il governo federale e le forze militari non ignorino le risoluzioni legali di sospensione definitiva previste dai ricorsi contro progetti di morte come il treno Maya nella sua sezione 7 e il progetto integrale Morelos, tra gli altri.
  • Facciamo nostre le rivendicazioni della comunità indigena Otomí che vive a Città del Messico, costantemente vessata e minacciata di sgombero, perché a più di due anni e sei mesi dalla presa di possesso di quelle che erano le strutture dell'INPI [Istituto Nazionale per i Popoli Indigeni], ora Casa dei Popoli e delle Comunità Indigene "Samir Flores Soberanes", le loro rivendicazioni sono ancora in vigore: Costruzione delle case di Zacatecas 74, Col. Roma; esproprio urgente della proprietà situata a Roma 18-Londres 7, Col. Juárez; consegna delle proprietà situate a Roma 18, Guanajuato 200 e Saragozza 1434; oltre al diritto al lavoro, alla salute, all'istruzione, alla cultura, alla democrazia, alla libertà e alla giustizia.¡Por la reconstitución integral de nuestros pueblos!

 

¡Mai più un messico senza di noi!
¡Affinché la dignità diventi una costante!
¡Zapata vive, la lotta continua!
¡Il treno non è Maya, il treno è militare!
¡L'acqua è vita e la vita va difesa!
¡L'acqua è un tesoro che vale più dell'oro!
Viva il #CNI, viva la #CIG, viva l'#EZLN!

Commissione di delegat3 del Congresso Nazionale Indigeno che ha percorso gli 11 giorni della carovana il Sud Resiste 2023